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PRESENTAZIONE PER IL CALENDARIO SLP 2008
'Le Grandi Amanti della Storia'
di Enzo Papa Consulenza Letteraria Prof.ssa Luigia Montagna

L’arte di Antonini si connota per l’assidua ricerca di valori pittorici e di soluzioni formali anelanti ad esiti visivi di elevata godibilita’ estetica, sostenuti da una maestria di disegno e di realizzazione ormai rara nel panorama artistico professionale.
La perizia tecnica ed il processo creativo simultanei consentono all’artista di spingere la sperimentazione verso la massima sintesi formale e verso un’insolita innovazione coloristica, che agevolano l’autore nel proporre opere di accattivante forza visiva, per il suggestivo equilibrio compositivo, cromatico e figurale, in dipinti di argomento naturalistico o in astrazioni metafisiche sul tema universale della donna, presentata sempre in ricercata e delicata eleganza, riscattata nell’arte di Antonimi dalle volgarita’ pseudoartistiche o strumentali.

L’artista elabora a lungo la fase operativa che da’ origine alla forma e che genera gl’inusuali cromatismi, perche’ da essa deriva all’Autore la massima gratificazione, per offrire agli spettatori ed ai collezionisti, suoi estimatori, opere singolari nel soggetto, nella composizione, e nel risultato percettivo.
Antonini rielabora elementi molteplici ed eterogenei in insiemi pittorici di armonica musicalita’, quasi che il il rapporto tra la variegata ricchezza dei colori e la semplificazione delle forme sia una relazione di dialogo tra piu’ sezioni di un’orchestra celeste, in un richiamo contrappuntistico che assimila note musicali e radiazioni cromoluminose.
Un sottile piacere spirituale invade l’animo dello spettatore di fronte ai dipinti di Antonimi, i quali si presentano quasi come sacre icone da venerare per la soave pace che infondono.
Enzo Papa (Dal Corriere dell’arte)
 


EMOZIONI E COLORI NELL’ARTE DI ALDO ANTONINI
di Simone Fappanni

Emozioni e colori. In queste due parole pensiamo si possa efficacemente sintetizzare il registro meta-narrativo che si pone a fondamento della pittura di Aldo Antonini, figlio del celebre Gino Antonini, voce particolarmente significativa del realismo lombardo.
«È stato per me un grande maestro», dice Aldo. «Diciamo che inconsciamente ancora oggi subisco, nel senso positivo del termine, la sua influenza. Rimango sempre colpito dalla sua vitalità, dal movimento e dalle vibrazioni che riusciva  a trasmettere nelle sue opere sempre uniche ed irripetibili».
L’artista, nato a Soresina ma residente a Castelleone, partecipa frequentemente a concorsi ed estemporanee da più di un ventennio, conseguendo premi e riconoscimenti. Ha tenuto diverse mostre e ha partecipato a collettive selezionate.
Dal 1993 al 1997 ha esposto nell’ambito di rassegne promosse a Milano dal Gruppo artistico di via Bagutta; sempre nel capoluogo lombardo prende parte, dal 1995, alla tradizionale mostra in Piazza Duomo.
In questa nuova personale, ospitata dalla Galleria Zanetti di Bozzolo, ha deciso di presentare una serie di lavori recenti che spaziano dalla figura al paesaggio. In essi si possono apprezzare le notevoli doti creative di questo autore, artefice di uno stile limpido e cristallino, dove all’equilibrio formale si accosta una sicura intonazione poetica.
Ciò che emerge, già a una prima ricognizione dei suoi quadri, è il notevole senso della composizione, dell’insieme, che Antonini esplicita creando particolari atmosfere sospese, dove cioè realtà e sogno si compenetrano al ritmo di partiture coloristiche che originano una sintesi espressiva di sicura temperatura lirica.
L’incedere, incessante, del tempo è in qualche modo 'fermato' dal pittore nella purezza dei toni: una purezza che rimanda a una ricognizione introspettiva e intimista nella quale è facile ed estremamente gradevole perdersi. Una sorta di velatura ammanta piacevolmente e dolcemente gli oggetti e le figure che Aldo ritrae con estrema sicurezza sulla tela.
Sono immagini che sembrano provenire dal ricordo o, meglio ancora, da un retaggio lontano, da una rielaborazione, personalissima, di ciò che l’occhio ha osservato e il cuore, d’artista, ha ripreso ed elaborato, facendone opera d’arte autonoma.
In questo modo, alla fissità bidimensionale del supporto, si oppone, controbilanciandosi perfettamente, un dinamismo scenico sofisticato, ove le forme diventano parti di un discorso in cui simbolo e realtà sono parti di un modus operandi che, rifuggendo la mera descrizione, si articola secondo dimensioni timbriche proprie, che rivelano quanto visione e rappresentazione siano elementi che appartengano pienamente alla pittura di Aldo.
In essa, un’altra componente coessenziale è data dal particolare impiego della luce.
Le fonti luminose, nell’arte di Antonini rivelano, infatti, una dimensione tutta interiore del sentire, che si coglie non solo nella resa, mai calligrafica, di scenari e paesaggi, ma anche nell’esecuzione di sensuali figure femminili che devono parte del loro fascino anche all’interessante studio luministico che questo autore conduce sulle linee che costituiscono la figura e che, attraverso il colore, sottolineano il senso di posture e gesti, peraltro spesso appena accennati, che ne aumentano l’indubbia seduzione.
Una seduzione che inizia dagli occhi delle giovani donne dipinte da Antonini e che poi via via si spande attraverso la perfezione del loro corpo, sapientemente velato da leggerissimi e morbidi indumenti.


Tratto da "Arte Incontro" Gennaio-Marzo 2005
Domanda surreale
"Puo' convivere in arte l'ingegnere e l'artista?"
Risponde Paolo Berlusconi

Artista e ingegnere convivono splendidamente perche' dietro entrambi c'e' l'uomo che decide se fare ricercae come farla. La ricerca artistica infatti e' per me l'attivita' chiave che permette di passare dal misteroal senso.
Il background tecnico e' di supporto all'artista sopratutto per far fronte alla sfida iniziata col terzo millenio la quale si giochera' in buona parte, a mio avviso, sul terreno della "virtualita'"  (olografia, computer art) e delle opere/installazioni multimediali. E poi, non dimentichiamoci: anche Leonardo era ingegnere.